giovedì 13 settembre 2007

Tuvixeddu: identità e paternità

Ricevo, con molto piacere da parte degli Architetti Livio De Carlo & Eliana Masoero il testo integrale della risposta a Todde, pubblicata parzialmente da alcuni quotidiani e lo pubblico nella sua completezza.

Tuvixeddu: - Identità e paternità
Un nome che non piace al Principe

MACRO, MAXXI, MOCA, MOMA, MAHE, acronimi per grandi musei
MANTX Museo Archeologico Necropoli Tuvixeddu
PANTX Parco Archeologico Necropoli di Tuvixeddu
In questi acronimi contemporanei c’è la memoria e l'unicità di Tuvixeddu. Cambiare il nome in Karalis è non solo mancanza di rispetto per il “luogo sacro”, ma anche insensato dal punto di vista della comunicazione
Karalis! A Cagliari qualsiasi cosa si potrebbe chiamare così: una associazione sportiva, un’agenzia turistica, un ristorante di pesce....., a chi frequenta i musei del mondo sembra un grande passo indietro. Ma tutto serve per cancellare ciò che altri avevano fatto prima, è necessario ora screditare chiunque vi sia stato coinvolto, a qualsiasi titolo.
Le opere pubbliche in corso a Tuvixeddu guardavano lontano, al circuito culturale internazionale.
Sembra che dopo il verde pubblico anche gli acronimi devastino il paesaggio e si debba arrestarli.
Ora, in un impeto di magnanimità, si vuole regalare a Cagliari un Parco di cui non si ha paternità. Quattro tra gli esperti nominati stabiliscono che quanto fatto fin’ora non piace: dopo l’editto bulgaro arriva la delibera bulgara.
Quando eravamo ragazzi speravamo per il nostro futuro una sana politica, democratica e partecipativa.
Allora c’erano i “vecchi” della politica, ora ci sono i nostri coetanei, ma nulla è cambiato: i giochi di prestigio e l’illusionismo saranno sempre gli strumenti di una politica usata per vincere le guerre.
A Tuvixeddu serviva un affaccio su S.Avendrace dove alcuni lotti contengono davvero delle tombe.
Coimpresa in questo non c’entrava nulla e nulla avrebbero potuto Comune e Soprintendenze senza cospicui fondi regionali o statali. Per aggiungere qualche numero civico non era necessaria questa scellerata azione di forza.
Verso S.Avendrace ogni fronte di cava rivela, come una sezione grafica, i pozzi e le camere funerarie, sui costoni di Is Maglias no. La necropoli di Tuvixeddu non guadagnerà nulla di piu' dalla zona di Is Maglias dove l’attività di cava ha asportato uno strato di roccia profondo decine di metri e con esso le tracce del passato.
Nel PPR si definiscono “Aree degradate o radicalmente compromesse da attività antropiche pregresse”.
La strada nel canyon non l’ha certo voluta Coimpresa, il fondo cieco della Via Falzarego non è un problema di Coimpresa. Allora perchè bloccare il progetto di Coimpresa?
Il PANTX era di 20 ettari ed era quasi ultimato, Karalis sarà forse di 23 ettari ma non sappiamo come sarà e quando sarà. Se si annulla l’accordo di programma, le aree ora pubbliche torneranno al privato.
Dover espropriare al privato aree che erano già pubbliche, fermare un parco per il troppo verde, cancellare il nome di Tuvixeddu!
E’ tutto talmente paradossale che se non fosse tragico sarebbe davvero ridicolo.

Livio De Carlo Eliana Masoero
Progettisti del Parco Archeologico, naturalistico, urbano della Necropoli di Tuvixeddu


Postato il 13/02/07

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